Lazio'900
A. M. Gor'kij a A. A. Bogdanov
Corrispondenza

Metadati

Tipologia
Lettera
Data
Data:
tra il 21/03/1908 e il 27/03/1908
Data topica
Data topica:
Capri
Deduzione:
Consistenza
Tipologia:
carta/e
Quantità:
1
Tipologia:
pagina/e
Quantità:
2
Contenuto
Caro compagno,
Bazarov sta venendo qui, gli abbiamo già spedito dei soldi per il viag­gio. Stanti così le cose tra voi e Il'ič, non ne avete per caso bisogno anche voi, di denaro?
Fatemi sapere. Il'ič sbuffa come un samovar in ebollizione, soffia in tutte le direzioni il suo vapore polemico, e temo che finisca con l'ustionare qualcuno.
Io gli voglio bene, profondamente, sinceramente, ma non capisco perché si sia imbestialito, quali eresie abbia scorto.
Per quel che mi riguarda, più mi immergo nei vostri libri, più vedo con chiarezza, profondità e ampiezza il vostro pensiero davvero rivoluzionario e - non prendetelo come adulazione - mi pare che nella persona di Bogdanov il proletariato russo, e non solo, riconoscerà ed apprezzerà il proprio filosofo.
Una conversazione con Il'ič, ampia e circostanziata, diventa sempre più necessaria; e poi tutti noi cinque dobbiamo discutere un piano per respinge­re quella massa di canaglia variamente Struviana, che oggi così tenacemente si arrampica fino alle posizioni di comando. Guardate, noi ci stiamo ancora soltanto apprestando a pubblicare delle raccolte di critica letteraria, e loro le hanno già fatte! A marzo esce la raccolta Lampi, a cura di D. Šachovskoj,
Gredeskul e altri cadetti, con articoli politici di Vernadskij, Kokoškin, con un articolo di Kartašev su Le ricerche religiose contemporanee e di Ovsjaniko-Kulikovskij Gli orizzonti del futuro e i limiti del passato. Non sonnecchiano, i ragazzi!
Oltre a questo, ricevo da ogni parte notizie del loro approccio alla con­quista del proletariato, sul loro lavoro nelle università popolari; essi propa­gandano varie sapientissime porcherie e, a poco a poco, corrompono un udi­torio che ha sete di verità. Hanno successo, mi pare; ho ricevuto da Narym un elogio del libro di Ivanov-Razumnik, ma questo libro è davvero abbietto, cioè intendevo dire ruffianesco. E non soltanto da Narym, ma da molti altri luoghi giunge un sentore di lieve putrefazione, da cui viene colpito l'animo anche di persone che si potrebbero dire sane.
Il partito deve essere educato non solo in politica, ma anche in filosofia; esso è la forza di gran lunga più sana; ad esso, di diritto, appartiene il primo posto nella vita e nella lotta per la vita, esso deve sempre essere armato di tutto punto, ogni suo membro è obbligato a saper rispondere a tutte le domande.
Insomma, sto ripetendo le vostre idee, scusatemi e venite qui, vi aspet­tiamo e vi accoglieremo con grande gioia. Viktor soffre di spossatezza, gli hanno tagliato il collo. Tutti noi mandiamo i nostri ossequi a voi e a Nat[al'ja] Bogdanovna.
A[leksej] Peškov
Descrizione estrinseca
Manoscritto.
Segnature
Segnatura:
I_005
Tipologia:
precedente inventario
Numerazione
Numero:
4
Note
La lettera è stata pubblicata e tradotta nel volume Gor'kij-Bogdanov e la scuola di Capri. Una corrispondenza inedita (1908-1911), a cura di J. Scherrer e D. Steila (Carocci, Roma 2017). Corrisponde alla n. 12 del volume.

Relazioni

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