Adele Cambria
Fondo
Metadati
- Tipologia
- Fondo
- Data
- Data:
- 1956-2013
- Consistenza
- Consistenza (testo libero):
- 220 fascicoli in 77 buste e 9 scatole
- Storia istituzionale/Biografia
- Profilo biografico
di Gabriella Nisticò
Giornalista e scrittrice, femminista (Reggio Calabria, 12 lug. 1931 - Roma, 5 nov. 2015). Adele Cambria è stata una giornalista e scrittrice italiana, una femminista delle origini che ha promosso e sostenuto sin dagli inizi delle sue molteplici attività i movimenti e le azioni per la conquista dei diritti delle donne.
Laureatasi in Giurisprudenza all'Università di Messina con una tesi in diritto civile (relatore Salvatore Pugliatti), nel 1956 si trasferì a Roma ed esordì nel mondo del giornalismo come inviata de "Il Giorno", collaborando contemporaneamente e in seguito a molte testate quali "Il Mondo" di Mario Pannunzio, "Paese sera", "La Stampa", "Il Messaggero", "L'Espresso", "L'Europeo", "Il Diario della settimana", "Il Domani della Calabria", "L'Ora" di Palermo, "Lo Specchio della Stampa", "l'Unità" e altri non ancora identificati. Nel 1957 sposò il giornalista, inviato di guerra, Bernardo Valli, conosciuto a Milano negli anni de "Il Giorno", da cui ebbe due figli Emilio e Luciano, prima di separarsi scegliendo il suo percorso di vita nella capitale.
In quanto giornalista professionista fu direttrice responsabile di "Lotta continua", per consentirne la pubblicazione, e nel 1971 durante la sua direzione il giornale venne trasformato da quindicinale in quotidiano. Nel 1972, per la posizione del giornale sull'omicidio Calabresi, rimase coinvolta e poi assolta dall'accusa di apologia di reato nella vicenda giudiziaria che ne seguì. Militante della sinistra progressista radicale e in un secondo momento iscritta al PSI, divenne soprattutto attivista dei movimenti delle donne e femministi che scoppiarono dall'inizio degli anni 1970. Fondò e diresse (1973) "Effe", la prima rivista femminista in vendita in edicola, collaborando anche alla rivista "Noi Donne" per più di trent'anni (1969-1999).
Attiva nel vivace ambiente intellettuale degli anni sessanta e settanta, fu, insieme a Dacia Maraini e altre militanti, fondatrice a Roma del Teatro La Maddalena. Fece parte del gruppo di scrittori e scrittrici di maggiore spicco, molti dei quali autentici amici, come per es. Pier Paolo Pasolini, che la volle attrice in quattro suoi film (Accattone, 1961; Comizi d'amore, 1965; Teorema, 1968; Teresa la ladra, 1973). Tra le prime giornaliste italiane insieme a Camilla Cederna e Oriana Fallaci, Cambria non si limitò quindi solo alla carriera giornalistica, alla quale con grande autonomia si dedicò prevalentemente da editorialista e libera professionista.
Molte le sue opere di saggistica e di genere biografico, pubblicate con vari editori: Maria José (1966), con diario dal 1939 al 1943 della cosiddetta "regina antifascista"; Dopo Didone (1974), Amore come Rivoluzione. La risposta alle lettere dal carcere di Antonio Gramsci (1976), con la pubblicazione di lettere e diari delle sorelle Schucht, Tatiana (Tat'jana), Giulia (Džulija) moglie del politico comunista ed Eugenia (Evgenija) precedente amore di Gramsci; In principio era Marx (1978), rilettura critica, dal punto di vista delle donne, della vita e delle opere di teorici del socialismo, comunismo e in generale del pensiero progressista. E ancora Lenin e le donne (1981); L'Italia segreta delle donne (1984) dedicato a viaggi nella storia "tra dee, eroine, poetesse e nobildonne" sui luoghi dove queste donne furono protagoniste. Era stata, inoltre, coautrice de La parola elettorale. Viaggio nell'universo politico maschile (1977), libro collettivo da lei promosso.
Scrisse numerosi testi teatrali, a partire dalle sue opere, che furono rappresentati in Italia e all'estero, in Francia, in Svezia, in USA. Tra i titoli più significativi Nonostante Gramsci (1975); riduzione teatrale del suo saggio In principio era Marx, dal titolo Marx, La moglie e la fedele governante (1981); infine, La regina dei cartoni (1985).
In tutte le sue scorribande, negli anni 1980-90 vanno collocati il romanzo Nudo di donna con rovine (1984) e la raccolta di racconti L'amore è cieco (1995). Grande successo con migliaia di copie vendute ha raccolto il suo romanzo Storia d'amore e schiavitù (2000), pubblicato anche in Olanda con il titolo L'amante d'oro e, per l'altissima richiesta, riproposto in edizione economica nelle librerie dei Paesi Bassi.
Sin dal 1963, Cambria aveva iniziato una assidua collaborazione con la RAI (televisione e radio); tra i moltissimi servizi, interventi, partecipazioni, trasmissioni, si segnala in particolare una serie di trasmissioni (38 trasmissioni e uno Speciale Otto Marzo) ai primi degli anni 2000 per RAISat Album dal titolo complessivo E la TV non creò la donna, ricostruendo in tale occasione l'immagine della donna in televisione attraverso materiali d'archivio, commentandoli con numerosi ospiti, tra i quali Dacia Maraini, Adriana Asti, Giosetta Fioroni, Renzo Arbore, Giovanni Berlinguer, Nicoletta Orsomando, Marina Ripa di Meana, e altre/i.
Sempre nell'ambito televisivo è da ricordare, nel 2002, il Trittico meridionale: 1) La terra del rimorso, dedicata alla Lucania e al Salento di Ernesto De Martino; 2) Maria Occhipinti e la rivolta dei non-si-parte, la ribellione delle donne e dei giovani in Sicilia, nel 1943-44, contro le cartoline precetto che ingiungevano ai siciliani di tornare a combattere, dopo 4 anni di una "guerra sbagliata", per una guerra "giusta"; 3) Reggio Calabria dalla rivolta al Professore, su trent'anni di storia della città.
Tra le opere più recenti, oltre il libro scritto con il figlio Luciano Valli Tu volevi un figlio carabiniere (1997), si ricordano: Nove dimissioni e mezzo (2010) di sapore autobiografico, e due diari di viaggio di diverso tenore Istambul (2012) e In viaggio con la Zia: con due bambine alla scoperta del mito in Magna Grecia (2012), quest'ultimo un vero ritorno a casa, tra storia, femminismo e mito.
Cofondatrice nel 2001 a Roma della Casa internazionale delle Donne, ha sostenuto nel 2003 la costituzione dell'Associazione Archivia - Archivi, Biblioteche Centri di documentazione delle donne, di cui è sempre stata socia onoraria, cui ha donato la sua biblioteca al femminile e per lascito testamentario ha destinato il suo fondo archivistico oggetto del presente inventario, a cura di Chiara Franzoni. Da questo lavoro emergono una notevole quantità di materiali preparatori di opere incompiute e l'identità di una intellettuale femminista dalla forte personalità, protagonista e testimone attiva nella cultura e nell'impegno politico della seconda metà del Novecento e del primo quindicennio del nuovo secolo.
- Storia archivistica
- Il complesso archivistico è stato donato all’ associazione Archivia da Luciano Valli, figlio di Adele Cambria, in seguito alla morte della madre avvenuta il 5 novembre 2015. La giornalista infatti, la quale aveva appoggiato sin dalla sua nascita nel 2003 la costituzione di Archivia, di cui sarebbe diventata socia onoraria, aveva da tempo manifestato il desiderio che le proprie carte vi confluissero, anticipando però il versamento di una parte della sua biblioteca al femminile.
Il fondo è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio in data 8 marzo 2017.
Il riordinamento e inventariazione dell’archivio è stato possibile grazie al finanziamento concesso dalla Direzione generale archivi, E.F. 2019 cap. 3121.
Detto intervento, eseguito con il coordinamento tecnico-scientifico della dott.ssa Sonja Moceri della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, responsabile del procedimento e direttore dei lavori nominata con decreto del Soprintendente rep. n. 45 prot. n. 3259 del 25 settembre 2019, è stato svolto da Chiara Franzoni, archivista libera professionista, incaricata con atto sottoscritto il 12 novembre 2019; i lavori si sono conclusi il 4 luglio 2020. L’inventario, redatto in formato word e pdf, sarà pubblicato anche nella piattaforma open source Archiui tramite il software Collective Access in uso preso Archivia.
Al momento del versamento del materiale documentario, Gabriella Nisticò e Giovanna Olivieri, rispettivamente presidente e tesoriera di Archivia, provvidero ad elaborare un elenco di consistenza.
La documentazione dell’archivio, durante la vita di Cambria, è stata sottoposta a molteplici interventi di riordino, eseguiti da persone diverse ma sempre appartenenti alla sua cerchia di amici e collaboratori, tutti improntati non a criteri archivistici ma eseguiti sulla base di indicazione della stessa Cambria che, come ha testimoniato Gabriella Gianfelici sua amica e collaboratrice, “era sempre presente durante questi lavori e che considerava tutto come estremamente importante e significativo” (tale notizia è stata tratta da una e-mail che Giovanna Olivieri ha inviato alla scrivente il 27 gennaio 2020).
La stessa Gianfelici ricorda che Adele Cambria, nonostante le sue carte e i suoi libri avessero avuto una prima sistemazione, era solita intervenire “puntualmente”, cercando, consultando e spostando i libri già catalogati e altrettanto facendo anche per la documentazione archivistica.
Il primo intervento di cui si abbia notizia certa risale agli anni 1985-1986 e fu eseguito sistematicamente da Vincenza D’Elia all’incirca fino al 2004-2005.
In seguito, Gabriella Gianfelici, nel periodo che va dal 2010 al 2014, continuò nell’opera di riordinamento provvedendo ad elaborare le schede descrittive relative ai cosiddetti “antichi faldoni”, che risultano in tutto dieci (10), in vista di una cessione dell’archivio a favore del Centro Interdipartimentale “Moda, Immagine, Consumi” (MIC), dell’Università di Milano; versamento che poi non ebbe seguito (cfr. serie Corrispondenza, Clerici, Luca, 22 febbraio - 8 maggio 2011).
Sempre la Gianfelici contribuì a catalogare i libri della biblioteca privata conservata nell’appartamento della giornalista e che in parte sono confluiti anch’essi nella biblioteca di Archivia.
All’avvio del riordinamento la documentazione era condizionata in 40 buste, il materiale audiovisivo e block notes e quaderni in 6 scatole mentre il resto del materiale documentario era conservato in un numero non quantificato di cartelline rigide con elastico e raccoglitori ad anelli; molto spesso le carte erano a loro volta conservate in buste di plastica trasparenti che sono state rimosse durante la schedatura.
L’attuale intervento è stato preceduto da una ricerca bibliografica sulla figura della giornalista e dalla lettura di saggi, interviste ed alcune sue opere, prima fra tutte il libro Nove dimissioni e mezzo, lettura risultata preziosa perché riflette in maniera esaustiva tutto il percorso umano e professionale di Cambria.
La fase di prima analisi delle carte si è svolta con particolare cura ed attenzione anche al fine di capire se si potessero preservare almeno in parte gli ordinamenti preesistenti.
Nel corso del riordinamento sono state individuate serie e talvolta sottoserie che corrispondono alle attività svolte da Cambria a partire dall’inizio della sua carriera giornalistica fino a poco tempo prima della sua morte avvenuta, come già ricordato, nel 2015.
Il fondo Adele Cambria copre un arco cronologico compreso tra il 1956 ed il 2013 (sono presenti, a volte, carte anteriori e posteriori segnalate in inventario) ed è costituito da 220 unità archivistiche (fascicoli), suddivise in alcuni casi in sottofascicoli e, trattandosi di un archivio concluso, la numerazione dei fascicoli è progressiva.
La struttura dell’archivio, al termine del presente intervento, risulta suddivisa in nove serie, di cui la seconda, la quarta e la settima ripartite rispettivamente in cinque, due e tre sottoserie:
1. Corrispondenza
2. Scritti
1. Narrativa
2. Saggistica
3. Articoli
4. Dossier
5. Interventi e interviste
3. Testi teatrali
4. Collaborazioni
1. Televisive
2. Radiofoniche
5. Premi e riconoscimenti
6. Materiale audiovisivo di carattere professionale
7. Documentazione di carattere personale
1. Carte di carattere personale
2. Diari e appunti
3. Materiale audiovisivo di carattere privato
8. Cataloghi dei libri
9. Eventi culturali
- Modalità di acquisizione
- Donazione
Relazioni
Soggetto conservatoreAssociazione Archivia
Fondo di appartenenzaAdele Cambria
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