Il ministro intendeva seguire le Comunità italiane anche nelle loro attività culturali. Non a caso, per meglio attuare questa funzione da lui ritenuta molto importante, riuscì, attraverso il DPCM 9 agosto 2001, a inserire la norma per cui gli era concesso di "esercitare le funzioni di coordinamento e di promozione di iniziative, anche normative, nelle materie riguardanti le collettività italiane all'estero e in particolare [...] l'informazione, l'aggiornamento e la promozione culturale a favore delle colletrtività italiane all'estero al fine di mantenere il legame con il Paese d'origine [...]". Il consulente per la politica culturale era il prof. Giovanni Meo Zilio, docente universitario di filosofia.