Lazio'900
Centro di documentazione internazionale Alma Sabatini
Fondo

Metadati

Tipologia
Fondo
Data
Data:
1965 - 2012
Consistenza
Consistenza (testo libero):
98 unità in 48 buste
Storia istituzionale/Biografia
Le carte qui descritte costituiscono l'archivio del Centro di documentazione intitolato alla linguista Alma Sabatini, donna attiva e radicale che ha lasciato un segno nelle lotte per l'emancipazione femminile.
Nata a Roma il 6 settembre 1922, frequentò l'Università di Roma durante gli anni della guerra mondiale e si laureò in Lettere moderne nel 1945. Fu professoressa di ruolo di inglese nelle medie inferiori e superiori fino al 1979 quando lasciò la scuola per dedicarsi pienamente alla militanza e all'approfondimento delle tematiche femministe. I suoi contatti internazionali, derivanti anche dal suo campo di studi di anglistica, la misero in contatto con le esponenti più rappresentative del movimento femminista mondiale. Già militante del Partito radicale, nel 1970 partecipò da protagonista alla fase costituente del Movimento di liberazione della donna, che svolse poi il suo primo congresso l'anno successivo, e fu in prima fila per la battaglia per la liberalizzazione dell'aborto . Abbandonò presto il MLD per orientarsi decisamente verso i collettivi femministi, le esperienze di autocoscienza e la disobbedienza civile. Fu tra le principali esponenti del Movimento femminista romano, nato dal collettivo di via Pompeo Magno, contribuendo in particolare con una intensa attività pubblicistica sui periodici del movimento (in particolare «Effe» e «Quotidiano Donna»).
Terminata la fase di maggiore presenza del movimento sulla scena pubblica nazionale, negli anni Ottanta si batté in particolare per l'approvazione della legge contro la violenza sessuale (che fu poi approvata nel 1996). Nel 1985 ricevette un incarico dalla neoistituita Commissione nazionale per la parità e la pari opportunità tra uomo e donna, presieduta da Elena Marinucci. Per conto della Commissione scrisse nel 1987 Il sessismo nella lingua italiana, il suo contributo maggiore dove univa il suo specialismo professionale e l'ambito del suo impegno civile.
All'età di 65 anni, il 12 aprile 1988, nel pieno delle sue attività, morì in un incidente automobilistico insieme al marito Robert Braun.
Il Centro di documentazione internazionale Alma Sabatini viene istituto a Roma il 3 aprile 1989, a un anno dalla scomparsa di Alma, e ha sede nel rione di Trastevere, in via della Lungara 19, presso la Casa internazionale delle donne nello storico edificio del Buon Pastore, già reclusorio femminile. L'Associazione, ispirata a una visione femminista, ha come obiettivo la liberazione delle donne e la loro affermazione sociale, culturale, psicologica, giuridica, politica e si propone di dare corso alla ricerca sistematica della documentazione inerente all'uso non sessista della lingua, in Italia e in altri paesi. Per raggiungere lo scopo l'Associazione gestisce e valorizza la raccolta del materiale prodotto dalla stessa Alma e in generale dalla cultura delle donne, organizza convegni, svolge ricerche e studi, attività editoriale, artistica e audiovisiva. Edda Billi è presidente dell'Associazione dalla sua costituzione a tutt'oggi (2016). Lo statuto prevede che la presidente, le due vice presidenti e la tesoriera sono nominate dall'assemblea e restano in carica fino a revoca.
Storia archivistica
La documentazione visionata all'inizio di questo lavoro (gennaio 2015) era costituita prevalentemente dalla ‹Rassegna stampa› e dalla copiosa ‹Letteratura grigia›, mentre mancava completamente la parte "istituzionale" del Centro. A colmare questa lacuna ha provveduto nel febbraio 2015 Edda Billi, che ha versato la documentazione descritta in questo inventario nelle prime tre serie. Va considerato che spesso le riunioni delle socie del Centro si tenevano in case private.
Il nucleo del fondo proviene dal lascito Sabatini (Biblioteca, Archivio personale, Letteratu­ra grigia) che alla fine degli anni Ottanta fu trasferito al Buon Pastore occupato, nelle sale oggi (2016) destinate alla piccola palestra della Casa internazionale delle donne. La finalità istituzionale del Centro invogliò altre militanti a donare il materiale da loro raccolto.
Il fondo è stato oggetto alla fine degli anni '90 di un intervento da parte di una bibliotecaria, Gabriella Gianfelici, e di una sociologa, Vincenza D'Elia, che hanno organizzato le carte su base tematica, probabilmente dovuto alla loro formazione, e che ha però disarticolato l'unitarietà delle singole donazioni. In questa occasione furono prodotti i cosiddetti "schedoni", presenti in quasi tutte le unità archivistiche, che descrivono singolarmente i documenti conservati.
A partire dal 2004 per evitare la confusione che spesso si veniva a creare tra i diversi soggetti produttori dei fondi depositati, fu apposto un timbro del Centro su tutti i documenti.
Criteri di ordinamento
Le carte sono organizzate in 5 serie:
Serie 1 Costituzione dell'associazione e scritture statutarie
Serie 2 Corrispondenza
Serie 3 Amministrazione e contabilità
Serie 4 Rassegna stampa
Serie 5 Letteratura grigia
Note
Il lavoro di schedatura, riordinamento e inventariazione è stato reso possibile da un incarico della Soprintendenza archivistica per il Lazio a Memoria srl ed è stato realizzato nel 2015 con l'ausilio del software GEA4. Archivia, come molti istituti aveva aderito e sostenuto la rete Archivi del Novecento, progetto che si è concluso nel 2012.

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Serie | 1965 - 1997FotografieArchivia
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